Giovedì, 21 novembre 2024

Spettacolo nei cieli dell’Emilia Romagna: Aurora Boreale? Ecco perchè è un evento storico

Un evento storico quello che abbiamo osservato tra la serata e la notte del 10 Maggio 2024 e che si potrebbe ripetere la prossima notte, quella tra l’11 e il 12 Maggio e la notte seguente ma probabilmente in forma piu’ attenuata.

A causa di una tempesta geomagnetica molto intensa, la più potente da quasi 21 anni, nella nostra regione così come su buona parte del centro Nord Italia e mezza Europa, si è potuto osservare un fenomeno decisamente raro se non rarissimo che secondo alcune fonti accade circa due volte ogni 100 anni con questa intensità.

Stefano Guerra dalle colline di Faenza (RA)

Alle 00:54 del 11 Maggio 2024 l’indice di disturbo del campo magnetico planetario (Kp index) ha raggiunto quota 9, la più alta possibile! Questo configura una “tempesta geomagnetica estrema” (grado G5). Non succedeva dal lontano novembre 2003, quando furono registrate alcune delle tempeste più potenti della storia! Ma tempesta geomagnetica estrema significa anche problemi: nei Paesi più a nord, come Scandinavia e Canada, sono scattati i protocolli di protezione delle reti elettriche e delle infrastrutture critiche che più rischiano di essere danneggiate dalle condizioni geomagnetiche in corso. Le comunicazioni HF, VHF e UHF sono difficoltose, così come la navigazione utilizzando i satelliti GPS.

Il 5 Novembre scorso fenomeni simili ma ben piu’ attenuati e circoscritti, interessarono alcune aree del Nord Italia e successivamente si parlo’ di SAR, fenomeni che assomigliano ad aurore ad altissima quota. Ma l’evento avvenuto il 10 Maggio è stato decisamente piu’ intenso e non paragonabile a quello di inizio Novembre!

Le aurore boreali sono generate da particelle di vento solare che si infilano negli imbuti dei poli magnetici, e vanno quindi a formare un anello intorno ad essi. I colori dipendono principalmente dalla quota: vicino alla superficie la densità atmosferica è maggiore, e abbiamo emissione a 428 nm (blu) da parte dell’azoto molecolare. Salendo di quota compare l’ossigeno atomico, principale responsabile dell’emissione cromatica grazie a due linee “proibite”. Questa espressione che si traduce con il fatto che tali colori vengono prodotti solo quando il gas è molto rarefatto. L’emissione a 557 nm (verde) domina fino a 200-300 km di quota, mentre più in alto l’aria diventa così rarefatta che l’equilibrio si sposta a favore dell’emissione a 630 nm (rosso profondo). Per misurare l’intensità di una tempesta geomagnetica esistono molti indici, ma i più importanti sono due. L’ indice Kp misura il disturbo magnetico alle alte latitudini, e il suo valore è collegato principalmente all’attività proprio delle aurore. Più è intenso il flusso di particelle solari, più l’indice sale, e in risposta le aurore si spingeranno più a sud. In casi estremamente gravi ed eccezionali, con Kp pari a 8 o addirittura 9 , le aurore possono spingersi fino alle latitudini italiane, com’è avvenuto tra il 10 e l’11 Maggio 2024! La manifestazione a cui abbiamo assistito è sicuramente un evento veramente raro ed epocale!

Mentre ad inizio Novembre 2023 queste condizioni non c’erano (il Kp ha raggiunto appena quota 7, il che corrisponde a una tempesta geomagnetica di classe G3, su una scala da G1 a G5, totalmente insufficiente per vedere aurore in Italia, l’evento del 10 e 11 Maggio 2024 ha raggiunto livelli che raramente si toccano e la visione dell’aurora puo’ quindi giungere fino in Italia!

Davide Bellidori dalla spiaggia di Rimini

SAR sta per “Stable Auroral Red arches“, archi rossi aurorali stabili. Non sono prodotti dal vento solare, ma in un certo senso dalla Terra stessa! Quando si scatenano tendono a interessare le latitudini medie (cioè l’Europa mediterranea). La loro origine sta nelle famose fasce di Van Allen, due vaste cinture di radiazioni che circondano la Terra. La loro origine va ricercata nelle correnti ad anello, un’immensa corrente elettrica che scorre attorno alla Terra, generata dalle particelle solari cariche che vengono confinate all’interno della magnetosfera terrestre, e ruotano così intorno al nostro pianeta. 

Quando le tempeste geomagnetiche colpiscono il nostro pianeta, il plasma solare che raggiunge la Terra carica di energia le correnti ad anello, che nelle giuste condizioni scaricano questa energia termica in eccesso nello strato più alto dell’atmosfera terrestre, ionizzando l’ossigeno atomico lì presente, che crea così dei bagliori rossastri visibili (a differenza delle aurore) alle medie latitudini, come quelle italiane. 

Ancora diverso, infine, è un altro fenomeno scoperto solo negli scorsi anni, e ribattezzato Steve. Si tratta di un bagliore atmosferico causato dall’ingresso di un flusso di plasma caldo che irrompe velocemente nella ionosfera terrestre, e si manifesta sotto forma di un nastro colorato nei toni del rosso, viola, verde o bianco, che permane nel cielo per decine di minuti. Può accompagnare le aurore, ma è legato a meccanismi differenti e non del tutto chiari, e si può spingere anche alle nostre latitudini. 

Francesco Gennari da Gabicce

Considerando l’intensa tempesta che si sta verificando si puo’ affermare che sul Centro Nord Italia si sono verificati probabilmente piu’ fenomeni, compresa l’aurora boreale stessa!
A volte le aurore degli anelli aurorali veri e propri sono chiamate “aurore di tipo A”, mentre SAR e STEVE rientrano nella categoria delle “aurore di tipo B”. Quindi alla fine sono una forma di aurore anche loro!

Spiegazione rielaborata dal sito di www.chpdb.it e pagina facebook https://www.facebook.com/NextSolarStorm

Stiv Gentili da Rimini

Didattica e Curiosità